Smartphone e tablet hanno cambiato le abitudini di acquisto dei consumatori online, scombussolando la strategia digitale di molti brand. I clienti fanno molte meno ricerche dal loro computer perché con uno smartphone alla mano tutto diventa più pratico, sia che si trovino nei trasporti pubblici o nel proprio letto prima di addormentarsi.

Di fronte a questa transizione graduale, qual è la strategia da adottare per ottimizzare la shopping experience su mobile? Quali sono le sfide dei brand che devono adattarsi a questa nuova tendenza del mobile friendly ?

Sfide e opportunità del mobile first in e-commerce

Utilizzare il telefono al posto del computer? Stiamo parlando del mobile first, che acquisce sempre più importanza nella vita di tutti i giorni, spingendo i siti web e-commerce a rinnovarsi per piacere ai clienti…e a Google!

Oggi, la creazione di un sito mobile deve andare di pari passo con la versione desktop. I principali attori dell’e-commerce sono chiamati a effettuare una transizione verso una strategia più adatta al nomadismo digitale. Questo importante cambiamento implica l’adozione di scelte tecnologiche appropriate.  

Praticità ed ergonomia dell’interfaccia, tempi di risposta rapidi, ecc. Non c’è più tempo da aspettare, le nuove sfide sono dietro l’angolo!

 

Sapevi che…[1]

  • Sono 35,1 milioni gli italiani connessi a internet via mobile, l’87% della popolazione della rete
  • Per le fonti di traffico, il 40% degli acquisti online viene fatto da smartphone
  • In Italia, l’85% della popolazione web usa lo smartphone per fare acquisti, una media superiore a quella degli altri Paesi europei!

Live chat, SMS: la relazione con i clienti nell’era mobile

Gli utenti che utilizzano con destrezza il proprio smartphone ovviamente l’utilizeranno come prima scelta se hanno bisogno di contattare un servizio post vendita per chiedere delle informazioni. Questo non vuol dire però che preferiranno la chiamata a un messaggio!

Tutto questo può sembrare paradossale, ma in realtà non è così! Cercare un numero da chiamare e passare del tempo al telefono non piace a tutti! Spesso, risulta molto più pratico inviare un messaggio o ancora discutere direttamente con un consulente attraverso un chatbot di messaggistica istantanea.

Nel 2020, il 63% degli utenti ha dichiarato di preferire dei siti web con un servizio di live chat.

Per le aziende che nel 2020 hanno inviato in media 65.000 SMS A2P (application to person) al mese e via l’inserzionista, con il 48,73% di notifiche e 51,27% di SMS promozionali, questo nuovo trend non è passato di certo inosservato!

Questo canale di comunicazione permette al cliente di interrompere o di continuare a sua discrezione la discussione sotto forma di messaggi, nonché di spiegare nei dettagli il motivo della sua richiesta o del problema, il tutto seduto sul divano a guardare l’ultima stagione di La Casa di Carta su Netflix.

Le Progressive Web Apps per una UX mobile efficiente

Anche se non sai che cosa significa progressive web app (PWA), ne hai sicuramente già usata una quando navighi in Internet dal tuo cellulare.

Queste applicazioni hanno la particolarità di caricarsi direttamente sul browser integrato allo smartphone, senza nessun intervento da parte dell’utente. Quest’ultimo non ha bisogno quindi di connettersi a uno store per scaricare e installare l’applicazione.

In passato, queste applicazioni web progressive mancavano di interattività e di funzionalità mobile friendly rispetto alle applicazione native.

Hanno fatto notevoli progressi in pochi anni: è diventato ormai facile installare un collegamento sulla home page del telefono, inviare una notifica push al momento giusto o lavorare offline. 

Le PWA sono poco costose, facili da gestire e molto accessibili. Offrono una user experience (UX mobile) che non ha nulla da invidiare alle applicazioni native.

 

La progressive web app al servizio del tuo tasso di conversione

Una PWA, oltre al suo basso costo di sviluppo, ha il vantaggio principale di accelerare l’accesso dell’utente ai servizi. È stato osservato che il tasso di conversione diminuisce del 20% per ogni fase aggiuntiva tra il primo contatto dell’utente con l’applicazione e il momento in cui può effettivamente iniziare a usarla[1].

Core Web Vitals: quando la UX fa rima con SEO

E se ti dicessimo che la qualità dell’UX mobile di un sito e-commerce ha un impatto diretto sulla sua visibilità nei risultati di Google? L’idea può far rabbrividire molti imprenditori che sono ancora poco mobile friendly. Eppure sta per diventare una realtà e inciderà ulteriormente sulle abitudini di acquisto online degli utenti.

I nuovi indicatori Core Web Vitals di Google, che dovrebbero influenzare i risultati dell’algoritmo del motore di ricerca da maggio 2021, attribuiscono un’importanza capitale alla user experience (UX). Nuovi parametri completano l’analisi rigorosa del contenuto delle pagine secondo le regole tradizionali del SEO (search engine optimization).

Tre nuovi criteri (su sette in totale) potrebbero cambiare le carte in tavola di molti siti non ottimizzati per il mobile:

  • Il Largest Contentful Paint (LCP) indica il tempo necessario che serve a una pagina per caricare il suo contenuto più impegnativo. Nel caso di una pagina di conferma d’acquisto, si tratta per esempio del modulo contenente tutte le informazioni richieste per la transazione (indirizzo di spedizione, dettaglio dell’ordine…).

  • Il First Input Delay (FID) misura il tempo trascorso tra la prima interazione di un utente con un sito e il momento in cui il browser risponde effettivamente all’interazione. Questo indicatore tiene conto, per esempio, della reattività di un sito quando un utente clicca o quando viene utilizzata una funzione JavaScript. La qualità e l’aspetto intuitivo dell’interfaccia sono gli elementi su cui puntare. Allegerire il peso delle immagini può aiutare a ridurre il tempo di caricamento e migliore questo score.

  • Il Cumulative Layout Shift (CLS) misura la stabilità visiva di un sito e tende a privilegiare i siti visualizzabili in modo corretto e rapido su un’ampia varietà di supporti e schermi (computer, smartphone, tablet di vario formato…). È importante, per esempio, che un utente visualizzi una pagina di prodotto in modo coerente su qualsiasi tipo di schermo: putroppo, non è raro vedere su un sito web informazioni importanti coperte da un’immagine o da una pubblicità mal calibrata.

Questo cambio di paradigma implica un adattamento importante per i brand i cui siti e-commerce sono ancora troppo legati alla versione desktop. Tuttavia, questi brand possono sperare in un miglioramento significativo del tasso di conversione del loro sito mobile, soprattutto se la riflessione viene accompagna dall’adozione di una vera strategia multicanale (sito web, sito mobile, social network…).

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Le abitudini di acquisto cambiano a tutta velocità a favore di un nuovo approccio mobile first. Questo trend dovrebbe incoraggiare i brand, per coloro che non l’hanno ancora fatto, a considerare la creazione di un sito mobile che sia veramente progettato per l’autonomia e che integri un massimo di funzionalità mobile friendly.

Rifletti su questo nuovo trend e pensa a effettuare una transizione in modo rapido ed efficiente per trarre vantaggio dall’attuale migrazione di grandi segmenti di clienti verso il mobile!


[1]https://www.ninjamarketing.it/2020/03/25/approccio-mobile-first-mobile-factory/

[2]https://techjury.net/blog/live-chat-statistics/#gref 

[3]https://it.semrush.com/blog/cose-una-pwa-progressive-web-app/